aggiornamento 2020 sul cinema Cristallo

CINEMA CRISTALLO DOLCEACQUA 1971-2013

sabato 11 maggio 2013 ore 21.15   

domenica 12  ore 15 e 21.15

IRON MAN 3

(ultimo film in programma)

 vedere un film nel cinema del proprio paese, mentre milioni di persone lo stanno guardando 

in altre sale del mondo, significa poter vivere la realtà culturale dei propri tempi.

 una bella realtà che dura dal 26 settembre 1971 per quanto riguarda il cinema Cristallo voluto da don Nanni, appassionato di cinema e uomo di profonda fede,che per costruirlo si vendette la casa di Sanremo, ma c'è da contare anche che don Nanni gestiva anche il cinema parrocchiale « il pidocchietto » funzionante dal 1955 fino al settembre 1971 ; andando indietro nel tempo già agli inizi del '900 Agostino G. proiettava nella chiesa mai consacrata di Rostagno. La sorella di Jose la Licia mi regalò nel '61 alcune pizze originali da 35 mm altamente infiammabili e senza colonna sonora che ho ancora. Sul corso é ancora visibile l'insegna del cinema Balbo che proiettò fino agli anni '80. Quindi Dolceacqua, paese che non arriva a 2.000 abitanti, ha avuto il cinema dall'inizio del 1900. Ho iniziato a fare l'operatore all'inizio degli anni '60, avevo circa 12 anni, ricordo che salivo sulla sedia per mettere le bobine. A quei tempi si proiettava a 16 mm, ma a Dolceacqua riuscivamo a procurarci le pellicole dopo almeno 3 anni dall'uscita del film nelle sale in prima visione. Ricordo l'enfasi per l'uscita del cinemascope arrivato a Dolceacqua con « La Tunica » (1953) a fine anni 50 : per tale occasione don Nanni con entusiasmo aveva aggiunto due pannelli di compensato laterali allo schermo per renderlo rettangolare. Giunsero poi solo a metà degli anni 60 «I Dieci Comandamenti » (1956) e il colossal « Ben Hur » (1959), che abbiamo potuto vedere al cinema Cristallo solo dopo essere passati al 35 mm. Il cinema iniziò col 16 mm, ma una volta esauriti i film decidemmo di passare al 35 mm con l'accordo di don Nanni, così come per il Dolby stereo inaugurato il 28 ottobre 1988. A Bordighera questa tecnologia giunse molto più tardi, nel frattempo chiusero il cinema di Ventimiglia e anche il cinema Balbo (il Comunale a Ventimiglia ha riaperto solo di recente).

Non molto tempo fa mio fratello trovò delle poltrone usate molto comode e spaziose, e con l'approvazione di don Nanni vennero cambiate e disposte alternate in platea per una più piacevole visione. Nonostante la crisi avvenuta a partire dagli anni '80 con i canali televisivi sempre più numerosi e ultimamente con i DVD e ancor più il Blu-ray Disc, grazie al lavoro di VOLONTARIATO, svolto da sempre da me e soprattutto da mio fratello e i suoi famigliari, il cinema è sempre stato aperto anche quando il pubblicò cominciò a calare notevolmente. Ora come ora dovremmo passare al digitale, in quanto le pellicole non vengono più stampate dal 2014, ma non avendo i fondi ci è difficile aggiornarci alle nuove, costose tecnologie. Purtroppo don Nanni, uomo appassionato di cinema e di profonda fede, non è più con noi.  Eugenio Andrighetto

Per capire meglio chi è il nuovo prete che a preso il posto di don Nanni leggetevi la

storia dei 2 confessionali (fondo pagina)

E' in fase di scrittura il capitolo riguardante la storia del cinema e di come si è comportata l’associazione oltre il cristallo nei nostri riguardi quando lavoravamo insieme il giovedì e il venerdì, e di come. in queste due sere gli incassi,al netto dalle spese, andavano a finire sul loro conto in banca, mentre noi mettevamo l’incasso del sabato e della domenica sul conto del cinema proprietà della parrocchia come si è sempre fatto. Altra osservazione: nel periodo iniziale di collaborazione insieme a questa associazione faccio notare che nel loro manifesto del giovedi e del venerdi mai hanno reclamizzato la programmazione del sabato e della domenica per loro eravamo un peso che andava tolto per occupare loro tutto lo spazio, noi che portavamo avanti l'idea iniziale di don Nanni il cinema per tutti sopratutto per la famiglia e i ragazzi, andavamo tolti di mezzo avendo queste idee antiquate. Ora, sappiamo con certezza che il conto del cinema è stato chiuso, quindi tutto l'utile viene depositato sul conto dell'associazione oltre il cristallo non hanno un contratto di affitto perchè l'affitto non lo pagano, a riguardo faccio notare che essendo un cinema parrocchiale non può essere gestito da laici in barba alla CIRCOLARE MINISTERO DELL'INTERNO 15 FEBBRAIO 1951, N.16 anche se il responsabile è l'acec di Genova al quale pagano le spese di gestione dei film come facevamo noi il resto però se lo tengono sul loro conto in banca . Vorrei sapere con quale diritto,don Alessio, regala un bene voluto da don Nanni per il paese la famiglia e i ragazzi dove al sabato e alla domenica venivano programmati film semplici per famiglia mentre ora se non sono film stellati difficilmente passano (dopo lettera esposta al pubblico hanno cominciato a programmare i cartoni animati,dico che adesso si può definire un cinema al femminile gestito da donne. Si parlerà anche di come don Alessio, che la sera del 27 06 11 disse che il cinema era indebitato di 22.000 euro, come se i responsabili fossimo stati noi  BUGIA! Nel 2010 è risultato un incasso lordo di 27.957,00 e di 8.982,53 di netto quindi il cinema nonostante la crisi rende e questo l'associazione lo ha capito al volo. ho a disposizione, per chi lo desidera, le lettere minatorie di questa associazione nei nostri riguardi.  Sabato 17 01 2015 è stata inaugurata una lapide commemorativa a don Nanni a proposito ricordo ciò che mi di disse : non mettete ne lapidi ne busti nell'ingresso del cinema in quanto queste sono per il cimitero non per i luoghi di gioia la stessa cosa disse a mio fratello, conoscendolo non gradiva queste cose. Quando uno entra in chiesa e guarda sopra l'organo nota a caratteri cubitali la scritta con la data del 1903 che esalta chi ha fatto decorare la chiesa ma del restauro avvenuto a partire dagli anni 80, quando saliva sui ponti con una gamba sola, non troverete niente perchè questo era il suo volere. L'avvenimento sarà presenziato dall'attuale vescovo il quale benedirà la lapide, pensare che è lo stesso vescovo che nel colloquio avvenuto a Sanremo il disse a mio fratello don Nanni è morto è acqua passata bisogna guardare al futuro, certo che detto da un vescovo mi stupisce un pò, scusi vescovo anche Gesù Cristo è morto ma è sempre sulla bocca di tutti, sarà per lei ma nei nostri cuori vive la sua onestà e la sua povertà e se papa Francesco lo avesse conosciuto come lo abbiamo conosciuto noi lo porterebbe a esempio di vita. Nella ennesima riunione avvenuta in canonica il 13 01 2015 alla presenza delle 3 maggiori autorità del paese nella quale avevamo chiesto anche un rappresentante dell'associazione, che non c'era, per capire una volta per tutte perchè nessuno ci ha avvertiti della riapertura del cinema le solite scuse da parte di don Alessio i soliti complimenti per l'operato che non guariscono le ferite. Conclusione non sappiamo a chi dare la colpa a chi ci ha sbattuto fuori dal cinema dopo 41 anni di volontariato al cinema cristallo e 12 al parrocchiale chiamato bonariamente "il pidocchietto". In realtà sappiamo bene come sono andate le cose ma siamo in Italia e bisogna stare zitti in quanto c'è stato fatto notare che anche noi abbiamo un'associazione culturale...  Riguardo all'articolo apparsa su Sanremonews il giorno 11 01 2015  gira voce nei bar: sono gelosi perchè sono stati sbattuti fuori, bene questa è una conferma che siamo stati liquidati . Ricordo che il 2014 è stato l'anno delle elezioni mi limito a dire che conta più un'associazione che conta oltre 200 iscritti che 2 che non vanno a votare perchè non credono più nella politica lo vediamo giornalmente quello che succede in Italia tutti i giorni, per ultimo questa associazione di cinefili d'avanguardia ha il brutto vizio di pubblicare,nei primi anni della loro gestione, la foto del cinema che è mia senza chiedere il consenso  non è un bel esempio di onestà per le nuove generazioni. Quando c'era don Nanni la sala è sempre stata a disposizione di tutti compreso il comune mentre adesso questa associazione percepisce 2000 euro l'anno dal comune (per pagare una grata dal costo di 300 euro in quanto mi entrava l'acqua nella stalla mi è stato detto che il comune non aveva soldi la grata è stata fatta e pagata io e il comune solo dopo 1 anno  manda l'operaio a sistemarla) per poter usufruire della sala e se qualche regista avesse la brillante idea di presentare un suo film al cinema cristallo deve chiedere il permesso e se non è all'altezza almeno di Fellini difficilmente le verrà concessa. Dopo la presentazione del film "voglia di ricominciare" è giunta una tiratina di orecchie a chi aveva proposto la serata, l'attuale direttrice del cinema si è lamentata del comportamento del regista paragonandolo a un gran cafone e avvertendo che non lo vuole più incontrare e che non ha nessuna intenzione di mettergli a disposizione il Cinema Cristallo un'altra volta, questa signora parla come se il cinema fosse suo,  immagino Don Nanni che se per un giorno solo ritornasse si armerebbe di frusta,come ha fatto Gesù nel tempio quando ha scacciato i mercanti dal tempio farebbe la stessa cosa con queste persone un uomo che ha venduto la sua casa a Sanremo e che ha lavorato sodo tutta la vita per dare a Dolceacqua un cinema che fosse a disposizione di tutti ma sopratutto della famiglia e dei ragazzi e a chi ne chiedesse l'uso a scopi buoni messo a disposizione gratuitamente e non ad una associazione laica a scopo di lucro in quanto il netto delle spese và sul loro conto in banca e non pagano di affitto. Alla fine del nostro ultimo incontro don Alessio ti ricordi cosa ti avevo chiesto???  naturalmente hai detto SI ma conoscendoti non hai fatto niente e questo non si addice a un vero prete. Per coloro che non erano presenti alla fine del colloquio ho detto testuali parole:se ci vogliono stare ci stiano pure alla condizione di fare come noi che per 50 anni abbiamo consegnato l'utile alla cassa della chiesa oppure paghino l'affitto se i soldi del cinema ti puzzano dalli in beneficenza . questa estate nelle serate estive di questa associazione mi è stato riferito delle lodi nei nostri confronti, mi viene spontaneo definirvi IPOCRITI. Per cui abbiamo,con mio fratello, fatto una lettera aperta dove si diffidava questa associazione di non parlare più di noi in quanto sono loro e don Alessio e la causa della chiusura avvenuta il 13 maggio 2013

 

DOLCEACQUA 22 01 2015      

 Precisazioni sull’articolo apparso sul Secolo XIX del 22 gennaio 2015.

 

Nel 2011 quando si è manifestata l’ipotesi di chiusura, siamo stati avvicinati dall’attuale Vice Sindaco che ci ha informato che c’era un gruppo di persone intenzionate a collaborare . In quella fase nessuno ha mai parlato di formare una associazione, i problemi a quel momento erano strutturali: l’impianto di riscaldamento ( offerto successivamente da un benefattore anonimo )  e in un secondo tempo il passaggio alla proiezione digitale. A questo proposito occorre precisare che nel 2009 il gestore Frontera dell'A.C.E.C. (passata a lui la gestione per motivi burocratici) aveva già proposto di installare la proiezione digitale ma Don Alessio aveva opposto un secco rifiuto. Altro episodio curioso : il Parroco non aveva mai voluto  stipulare accordi con il gruppo di persone intenzionate a collaborare che nel frattempo si era trasformato in Associazione. A riprova di ciò egli non ha mai voluto sottoscrivere accordi con la stessa.  Una inesattezza molto grave riguarda noi fratelli Andrighetto che, verso la fine dell’articolo, veniamo definiti “gestori” termine totalmente inesatto avendo prestato la nostra opera per 50 anni gratuitamente per l’affetto e la stima che ci legava a Don Nanni e che negli anni, con Nino Coco, Antonio Vitesheck ed altri volontari, abbiamo dimostrato lavorando al suo fianco nella costruzione e nella conduzione del Cinema.   Noi nel corso di mezzo secolo di volontariato mai ci siamo posti il problema di far firmare documenti.  Noi non siamo mai stati gestori della sala ma piuttosto il nostro ruolo era di VOLONTARIATO GRATUITO a differenza di questa associazione che gestisce il cinema in comodato d'uso gratuito l'utile al netto delle spese va a finire sul loro conto in banca a differenza di noi che l'incasso veniva dato al parroco . Don Alessio può testimoniare quanto abbiamo percepito per la nostra opera. Volontariato significa anche dare agli altri il proprio tempo libero, la molla che ci ha spinto era la nostra passione per il cinema: ore ed ore a montare i film, andarli a prendere a Vallecrosia, mettere e togliere i manifesti, occuparsi della biglietteria e delle pratiche SIAE, programmare i film recandosi a Genova con Don Nanni per fare i contratti con le agenzie di distribuzione ed infine montare, proiettare e smontare le pizze per poi rispedirle a Genova.   Anche dopo la morte di Don Nanni gli incassi sono sempre stati consegnati al Parroco attuale.  Altra pesante inesattezza che vogliamo puntualizzare è che nella riunione pubblica del giugno 2011, Don Alessio ha motivato la necessità della chiusura del cinema per un pesante passivo di 22 mila euro. Il dato è inesatto dal momento che possiamo dimostrare che a fine del 2010 il cinema Cristallo era in attivo di 8.982.53 euro ( esclusa ultima fornitura di elettricità e gasolio ). Al di là del mero aspetto economico che viene citato solo per precisare la realtà dei Fatti, ció che rileva è lo scopo sociale e pastorale del progetto portato avanti da don Nanni: un luogo di tutti e per tutti, non un prodotto di nicchia riservato a pochi intenditori come accade adesso. Il cinema e le opere parrocchiali sono state create per aiutare le mamme che lavorano e possono lasciare i propri figli in un luogo sicuro, i ragazzi e la comunità tutta dove sono andati a finire i film per la famiglia?  e lo spettacolo della domenica pomeriggio per i ragazzi per il quale era stato fatto il cinema?. Quando siamo venuti a conoscenza del progetto di apporre una targa a memoria dell’opera di Don Nanni ( in sé cosa lodevole ) ci siamo permessi di obiettare che Don Nanni aveva sempre espresso il suo desiderio di non essere ricordato nei locali che aveva costruito:  targhe e busti devono trovare posto, diceva, nei cimiteri e non in luoghi di gioia. La decisione di riaprire senza che ne fossimo informati, (contrariamente a quanto si dice in giro) 50 anni di volontariato (tra il vecchio e nuovo cinema) cancellati con un colpo di spugna, il comportamento ambiguo delle autorità, il mancato invito all’inaugurazione dei nipoti di Don Nanni ci ha profondamente feriti.

Il cinema è di tutti non solo della Val Nervia

                                                                                                                                                  Eugenio e Pierangelo Andrighetto

Dolceacqua dicembre 2014  Storia di 2 confessionali

Il confessionale che Don Alessio aveva regalato credendo fosse un'opera di Don Nanni

 Si parla del confessionale di mogano Honduras, che costa 5000 € a metro cubo, con decorazioni in mosaico realizzate da Don Nanni, che oltre ad essere un vero sacerdote era anche ceramista. Il confessionale l'ho visto nascere all'inizio degli anni 60, quando scelsi di lavorare il legno. Andai ad imparare il mestiere da J.G, organista della chiesa. A quei tempi chi chiedeva di imparare un mestiere non veniva retribuito, e negli anni successivi mi sono state date prima 100 lire a settimana e poi 200. Inoltre, quando portavo le bombole del gas, le persone gentili mi davano una mancia,  dopo 5anni quando me ne andai e ritirando l'ultima paga  sua sorella mi diede 500 lire dicendomi: "Queste valgono di più perchè sono d'argento". Chiusa questa parentesi, i confessionali ordinati erano due, uno per ogni lato della chiesa. Solo uno però venne finito e collocato in chiesa, l'altro venne spostato nelle opere parrocchiali incompleto. Ricordo quei giorni di apprendistato quando Don Nanni arrivava sul 1100 e portava con sè il progetto arrotolato. Aprendolo sul banco, ci faceva vedere i disegni, compresa la parte in legno e i pannelli in ceramica. Prima di morire Don Nanni desiderava vedere finito il suo progetto, e quando mi chiese di completarlo, io gli risposi di sì, a patto che le colonne frontali fossero lisce e non a torciglioni, ricordando le interminabili giornate a colpi di raspa per realizzarle.

Portai i pezzi del secondo confessionale nella mia bottega. Pensavo fosse un lavoro da poco, ma invece impiegai un mese intero per realizzarlo. Quando fu completato, Don Nanni lo benedisse con gioia. Non gli chiesi nulla, ero felice di aver contribuito a realizzare un'opera d'arte e di aver abbellito ulteriormente la chiesa di Dolceacqua. La considerai una mia personale offerta al paese di Dolceacqua, ma soprattutto alla chiesa, che vide la mia nascita e successivamente il mio battesimo.

Il tempo passa, Don Nanni è ormai al ricovero, e arriva a Dolceacqua un prete giovane. Quella mattina di domenica all'oratorio di san Sebastiano mi è rimasto impresso il suo modo di presentarsi alla fine della messa. Con un sorriso benevolo, disse: "IO SONO IL NUOVO BUON PASTORE E VOI SIETE LE MIE PECORELLE. VENITE DA ME QUANDO AVETE BISOGNO". Tra me e me ho pensato: "Ti hanno indottrinato bene in seminario, ripeti esattamente quello che ti hanno detto senza ragionare con la tua testa, in quanto siamo nel terzo millennio, e paragonare un fedele a una pecorella mi sembra poco elegante".

É risultato lampante che quello che aveva fatto Don Nanni non gli piaceva, vedi i calici, i confessionali e, per ultimo, il cinema, che ha dato al comune in comodato d'uso gratuito, cosa di cui a me e a mio fratello, che lo abbiamo tenuto aperto per ben 42 anni, non aveva detto assolutamente niente. Oltre a questo, ci ha messi COMPLETAMENTE da parte, liberandosi inoltre di altri due ricordi che ci legavano a Don Nanni, limitandosi poi a chiederci solo "scusa" senza nemmeno rendersi conto di quanto eravamo affezionati al cinema, soprattutto mio fratello, a cui ha causato un dolore immenso non facile da assopire. Comunque, niente da dire, ognuno è fatto a modo suo. Ma un giorno, passando davanti alla chiesa, vidi caricare un confessionale su un furgoncino. Guardando le colonne, mi accorsi che era quello che avevo fatto io e mi è preso un gran dispiacere pensando che l'avrebbe spostato in un'altra chiesa, forse di campagna. Quindi, piatto servito ai ladri, ricordo che i confessionali sono molto ambiti nelle case dei ricchi (per usi che non sto a spiegare) disposti a pagare fior di quattrini pur di averli. Ma non è stato così: uno è andato a finire in una chiesa di Coldirodi, proprio quello che avevo fatto io "regalato, ai tempi, alla chiesa di Dolceacqua", un confessionale dal grande valore economico e affettivo, mentre l'altro lo aveva inviato a Bergamo per essere demolito.

Scusa, in zona non ne hai trovati di demolitori ? Che necessità c’era di mandarlo a Bergamo? Saputo questo, mio fratello volle parlare con Lui e, pentitosi, lo fece riportare in chiesa sistemandolo in fondo dove la porta di sinistra gli sbatte contro: altra offesa perché le porte le abbiamo fatte noi nell’aprile del 1985. Caro don Alessio A TE, MANCA UN CUORE GRANDE, UN CUORE IN GRADO DI CAPIRE IL DOLORE DEGLI ALTRI. Tu sei solo un attore a cui piace interpretare il ruolo del prete, ma il vero sacerdote PERDONA, e sa amare il prossimo, non si vendica contro il suo predecessore perché lo ha umiliato,offeso e fatto piangere. Pare che la motivazione sia dovuta al fatto che questi confessionali non sono a norma. Ora voglio fare dell'ironia: non hanno l'uscita di sicurezza?? E allora perché non è stato rimosso anche quello vicino a Santa Rita, vecchio decrepito di pino e di nessun valore? No, quello no perché semplicemente non Ti ricorda don Nanni. I due di mogano non sono afoni per cui non sono a norma, compriamone uno nuovo, orribile, un catafalco mastodontico veramente brutto, quanto è costato? Poi c’è gente che dorme sotto i ponti... Bastava applicare a uno dei due esistenti due prolunghe laterali di cristallo con porta a vetri a basso costo... Questo è afono ma obietto, per una persona che si chiude dentro e soffre di claustrofobia c’è l’uscita di sicurezza e il maniglione antipanico? A me, non sembra, poi penso a chi ha tirato fuori questa regola: non è che, sotto sotto, qualcuno favorisce qualche ditta specializzata? Ho visto Wojtyla confessare all’aperto, ripreso dalle telecamere. Allora ti chiedo: la confessione era valida visto che non ha confessato in un confessionale afonico? E quelli che si sono confessati a Coldirodi nel confessionale non a norma liturgica, come la mettiamo?

Ho voluto scrivere queste righe per mettere in guardia chi lascia soldi e tempo alla chiesa del proprio paese, credendo di fare cosa giusta e guadagnare meriti per l’aldilà, magari un posto in prima fila nella contemplazione di Dio nella sua luce infinita (me lo avete detto Voi nel primo e unico anno di seminario) ma c'è sempre un'incognita: il nuovo “BUON PASTORE”. Dopo un acceso dibattito per la questione cinema, avvenuto in sacrestia il 04 12 2014, Ti ho fatto notare che il confessionale l’avevo fatto io e che se non fosse ritornato al suo posto avrei chiamato “le iene”. In questi giorni, ho visto la trasmissione di rai 2, Voyager, sul duomo di Milano ed erano in bella vista i confessionali d’epoca vicino ai nuovi con la porta. La mattina del 20 dicembre 2014 è ritornato il confessionale e sistemato al suo posto. Tutto sommato non ci sta male nel frattempo anche il primo confessionale è ritornato al suo posto di origine. Se qualcuno ha da ribattere su ciò che ho scritto venga che lo ascolto. Andrighetto Eugenio

 

Aggiornamenti sul Cinema Cristallo Dolceacqua 8 gennaio 2020

Poco prima della vigilia Natale 2019, leggo sui quotidiani diverse notizie riguardanti la chiusura del Cinema Cristallo e noto le preoccupazioni della signora che gestisce la sala da 5 anni. Ricordo per chi ancora non lo sapesse, che il cinema non è di sua proprietà, ma bensì della parrocchia. In pratica, si lamenta del fatto che l'attuale parroco di Dolceacqua, non le abbia consegnato per la data stabilita il cinema restaurato e servito su un piatto d’argento. Il cinema quando eravamo noi i volontari ovvero, I fratelli Andrighetto, essendo che, Don Nanni, complice l'età non era in più in grado di gestire fiscalmente la sala, siamo stati consigliati di affidare la gestione per le pratiche burocratiche all’a.c.e.c. (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di Genova per essere in regola.Noi vorremo specificare che, una volta pagate le spese prodotte dal noleggio del film e delle pulizie ecc, quello che rimaneva andava a finire tutto nel conto in banca intestato al cinema.Una giornata di giugno, ci siamo riuniti per provare a tenere aperto il cinema. Don Alessio in quell'occasione aveva portato dei dati “allarmanti” sulla situazione economica in passivo, secondo i quali, la sala sarebbe stata indebitata per la somma 22.000 €. Cosa poi smentita, in quanto prospettando la chiusura, il responsabile all’a.c.e.c. Di Genova, allegando un documento, ci informava che il cinema era in attivo di 8.982,53 €. Quella sera non si era parlato di fare un’associazione ma si cercavano volontari. Purtroppo le cose non sono andate così, Se voleste approfondire, vi invito a leggere  chi sono questi signori dell’associazione. Capitanati da la signora ultra cinefila che ha trasformato il cinema voluto da don Nanni per la famiglia, in una sala, dove la “cultura” deve regnare sovrana. Film ad esempio la corrazzata Potemkin (come direbbe il buon Fantozzi) e altri titoli di nicchia hanno sicuramente un accesso di benvenuto maggiore rispetto ai film “commerciali” E tanto amati dalla maggior parte del pubblico. Per non parlare della tiratina di orecchie, a chi aveva proposto una serata di un giovane regista locale il quale presentava il suo film,”Voglia di Ricominciare”, sempre la signora si è lamentata del comportamento del regista definendolo un gran cafone e avvertendo che, non lo avrebbe più voluto incontrare e che non avrebbe avuto più nessuna intenzione di mettergli a disposizione il Cinema Cristallo. Vorrei far notare che questa signora si è comportata e si comporta attualmente come se il cinema fosse suo dimenticando però, che è di proprietà della parrocchia alla quale non viene pagato l’affitto e l’incasso, a differenza di quando io e mio fratello eravamo i volontari, va a finire interamente sul conto della sua associazione. Inoltre vorrei far notare che, il comune sovvenziona con più di 2.000 € annui il cinema per poterlo usufruire quando ne necessita. Ricordo che quando c’era don Nanni la sala era a disposizione di tutti e soprattutto GRATIS. Per farvi capire meglio chi sia questa signora, in una delle tante lettere mandate a Don Alessio si lamentava del fatto che noi fossimo degli incapaci a fare cultura in val Nervia. Ora veniamo al dunque continuando a leggere questo articolo apparso su “riviera news” il giorno 23 dicembre 2019: il cinema ospita circa 5000 cinquemila presenze, le quali, la maggior parte dovute alle scuole che lei stessa, essendo professoressa le invita, per usare una parola gentile, a partecipare alle rassegne di film d’élite da lei organizzate. Quindi facendo un ipotesi,  moltiplichiamo il prezzo di 4 € a biglietto, intero 5, risulta una cifra che si aggira intorno ai  20.000 €, visto che sono tutti volontari, quindi si presume che lavorano gratis, e ipotizziamo che un noleggio di una pellicola esagerando, sia intorno al 50 per cento dovrebbe risultare un netto di 10.000 €, il quale moltiplicato per 5 anni dovrebbe aggirarsi intorno ai 50.000€  la cifra necessaria alla messa in regola del cinema. Da notare anche, che il consumo della corrente elettrica lo paga per metà la parrocchia. Io e immagino che in molti, vorrebbero sapere come sono stati spesi questi soldi, poiché se fossero in cassa, sul conto di questa associazione il problema non persisterebbe. Loro, che si sono sempre definiti i salvatori del cristallo, ci spieghino come hanno speso questo danaro. Non è che forse una piccola parte, se li sono goduti nel partecipare ai festival? Continuando a leggere l’articolo, in coda infatti troviamo: “Il gruppo è presente ai maggiori eventi di cinema come il Festival di Cannes, il Festival di Venezia, il Festival di Roma, e a tutte le iniziative di formazione e di verifica dell’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema)”. Deduco che per raggiungere queste località ci vorrà un mezzo di trasporto. Aereo, macchina, treno, ecc.. Una volta giunti magari in un albergo da 3 stelle o forse, meglio uno che ne ha, 4 ed essendo che il festival dovrebbe durare circa una decina di giorni. quindi l'abbonamento ed il cibo sicuramente un costo ce l'hanno. Ricordo inoltre, per chi non lo sapesse che le associazioni culturali non a scopo di lucro possono chiudere in pareggio. Quindi 20.000 € incasso e 20.000 € di spese è ovvio che mi potrei sbagliare, essendo tutte delle mie ipotesi e “fantasie”, però fantasticare non è proibito.  Ma essendo che, nel mio caso, avendo per 50 anni, (10 nel vecchio cinema e 40 nel cristallo) insieme a mio fratello (6 anni meno) abbiamo fatto i volontari ricordo perfettamente che, abbiamo sempre consegnato gli incassi al parroco, so che è una ripetizione, ma vorrei sottolinearlo nuovamente. Quindi detto ciò, mi sento in dovere di sapere come sono stati spesi questi soldi. Non ho potuto che notare che la signora è preoccupata in quanto rischia, di non degustare più queste sue prelibatezze cinefile al cristallo, ma sembra abbia già rimediato spostandosi a Bordighera con le sue rassegne di classe. Spero che il buon senso dell’attuale parroco metta fine a questa ingiustizia, e conceda al suo predecessore (Don Nanni) un riposo tranquillo nella sua tomba, in quanto fino ad adesso ha avuto soventi fibrillazioni.  Il cinema voluto da don Nanni era per la famiglia e non per un club di cinefili. Vedi una delle tante rassegne: “libere, disobbedienti e innamorate” tengo inoltre a precisare che il cinema ha una licenza parrocchiale e non pubblica, quindi in base alla circolare ministeriale del 15 febbraio 1951 n.16   deve essere gestito dalla parrocchia, non da laici. Tra l’altro la signora in questione non la ho mai vista frequentare la chiesa (Ma essendo lei non di Dolceacqua potrei anche sbagliarmi). Tutto questo problema è venuto a galla in quanto l’a.c.e.c. di Genova ha chiuso i battenti, quindi chi volesse gestire il cinema deve prendere un numero di partita iva. Per questo sono emersi degli aggiornamenti sulla sicurezza del locale. Ed ecco perché la necessità di questa spesa.                       

                                                                                                                 Andrighetto Eugenio

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