GALLERIA FOTOGRAFICA
IL MONDO PERDUTO 
DI IRIAN JAYA
in programma dal 29 dicembre 2011 
durata 41 minuti  la prima parte di 14 minuti spiega il viaggio 
la seconda parte è in 3-d solo musica e immagini
dopo i titoli di coda il corto di come è stata realzzata "LA CASA SUGLI ALBERI"
i primitivi vestono i loro abiti tradizionali cioè quasi nulla 
i minori accompagnati dai genitori 

Ne vale la pena?

 Vale la pena percorrere fangosissimi sentieri sotto la pioggia per vedere villaggi ormai integrati e solo DUE Dani in costume tradizionale?

 Vale la pena farsi male al limite della (nostra) resistenza in una  splendida ma faticosissima e a volte pericolosa foresta pluviale di montagna per raggiungere i villaggi Yali e dare una facciata in infinite chiese, gente con la maglietta delle squadre di calcio e solo alcuni/e vecchi/e in  costume
 tradizionale?

 Vale la pena camminare nella foresta allagata, con l’acqua a volte alla vita, sotto una pioggia perenne, per vedere in tutto DUE case tradizionali sugli alberi e rendersi conto che ormai i Koroway si stanno trasferendo (debitamente vestiti) nei villaggi forniti dal governo?

 Vale la pena sopportare fame, disumana fatica, vestiti sempre bagnati,  fumo e sporcizia, ferite e distorsioni per vedere “gli ultimi”, relitti di un mondo che ormai ha perso ragione di esistere?

 Vale la pena accettare le (incomprensibili) difficoltà e gli (eterni) imprevisti di un Paese che sembra vivere fuori da ogni logica e quasi divertirsi a mandare a ramengo i più preparati e controllati piani di
 viaggio?

 Molte volte ci siamo posti queste domande nelle (disperanti) sere sotto la pioggia, attorno al fumo di un fuoco di  legna bagnata, mangiando una insulsa razione di verdura e pasta, con la prospettiva di un altro giorno  di pioggia e fatica…ed è stato difficile dare una risposta.

 L’ultima sera, attorno alla tavola imbandita del “Mickey” a Sentani  abbiamo tentato una qualche conclusione e la risposta è stata che, sì, in fondo ne vale la pena.Vale la pena essere testimoni del mondo così come è e non come lo vorremmo noi..

 Vale la pena cogliere le ultime manifestazioni di culture e modi di vivere
 che già domani saranno un ricordo.

 Vale la pena di cercare di capire una realtà molto distante dalla nostra e
 provare, anche se per un breve periodo, ad adeguarsi.

Vale la pena, infine, di mettersi una volta duramente alla prova per
tornare un momento a condizioni di vita che le moderne comodità tendono a  cancellare
dalle esperienze di anche i migliori viaggiatori.

Il nostro consiglio è quindi “ANDATECI!” ma solo se siete veramente  convinti e assolutamente preparati ( e sperimentati, lontano da qui i neofiti!!!) dal punto di vista fisico e mentale… e tenete presente che ad ogni anno che passa c’è sempre meno gente “all’antica”, meno case tradizionali, meno memoria del passato. Maurizio Traverso

 

     

LE POESIE:

     Natura feroce, prevaricante,
  regina incontrastata
 di un Paradiso Perduto.
       Piccoli uomini duri come l'acciaio,
  penne variopinte, petali delicati
       e sopra tutto ciuffi di nebbia leggera.
      Vestiti ignoti, ora magliette sbrindellate
a coprire nudità ataviche.
      Un sogno, una chimera, una illusione,
        Mondo perduto, Paradiso perduto,
Inferno reale ?
            La nebbia sale ed avvolge tutto
            facendo sparire ogni cosa  per Sempre.
        
Giuliana Bencovich

 

L'essenza della vita

Dove la natura è gioia,

primitiva forma d'amore

il colore veste bambini e piume di uccelli

Dove la vita è primitiva

succo di quella mela che scorre nelle nostre vene,

bisogna proteggere evidenziare al massimo la sua essenza

perchè vivere è assicurare la continuità di una specie.

Nel suo membro più forte e nello stesso tempo più fragile un astuccio vegetale

ci restituisce puro e senza sovrastrutture il fulcro dell'essere.

Proteggere i doni divini dell'amore,

con guaine o corte intrecciate piccole gonne

è forse questo l'insegnamento

di questo lembo anche se un pò fangoso di paradiso

Rita De Santis

didascalia d'apertura:

il viaggio è amore per gli altri, è rispetto, è segno di apertura a nuovi mondi, viaggiare rende le persone libere di provare esperienze completamente diverse dalle situazioni di ogni giorno, libere di imparare anche per breve tempo lezioni nuove e necessarie al loro sviluppo.

 

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