DOLCEACQUA (IM) BORGO ANTICO - VIA DORIA
visionarium 3-D

I DOCUMENTARI

RECONDITE ARMONIE
(la Val Nervia nelle 4 stagioni) (1997)
23 minuti 10 proiettori 3D odorama (I) (F) (D) (GB)

DAL 2012 IN DIGITALE

GALLERIA FOTOGRAFICA

serata di presentazione ai collaboratori il 26 dicembre 1996 al pubblico dal 1 gennaio 1997  2022  venticinquesimo anniversario

Questo secondo documentario tridimensionale di Eugenio Andrighetto, dal titolo "Recondite Armonie", presenta la Val Nervia nelle quattro stagioni e conduce lo spettatore a conoscere aspetti segreti della natura e delle tracce dell'uomo in questo angolo dell'entroterra della Riviera.
Dopo un'anticipazione sintetica dei principali motivi d'interesse del territorio, il documentario si sviluppa secondo la cadenza stagionale.
L'Inverno e rappresentato da due argomenti: l'abbandono dell'entroterra, poeticamente accompagnato dai versi di Giannino ORENGO e con una sequenza di immagini di ruderi nella magica atmosfera notturna, e la salita nella neve alla vetta del monte Toraggio.
La Primavera offre lo spettacolo entusiasmante delle spettacolari fioriture spontanee di questi monti, presentate dalle parole del noto botanico genovese Prof. Enrico MARTINI.
L'Estate e il tempo per riscoprire Cappelle e Santuari sparsi nei rilievi della valle, in buona parte assediati da una vegetazione che si é riappropriata dei terreni un tempo coltivati; ma anche di una visita sportiva a torrenti e cascate, lungo i cui corsi s'incontrano numerosi ponti di pietra a schiena d'asino, altra traccia del lavoro dell'uomo di ieri.
L'Autunno, infine, ci permette di penetrare nel mondo riservato delle grotte del territorio, di esplorare alcuni ambienti di Pigna sotterranea e le "sèle" antichi locali per la stagionatura dei fomaggi sulle alture di Pigna.
Il documentario è concluso da una poesia di Rita DE SANTIS e da alcune memorie visive di un recente passato. La scelta delle musiche che accompagnano l'intera proiezione è stata fatta con particolare cura per sottolineare il prevalente aspetto poetico del documentario. Il repertorio è composto da struggenti brani: Delibes, Mozart, Vangelis, Chopin, Strass Jr, Tchaíkowski, Enya, Puccini.
1 luoghi ripresi sono, in genere, tra i più appartati dell'entroterra dell'estremo Ponente Ligure e nessuno di essi rientra nei normali circuiti turistici ed escursionistici.
Assistere a questa proiezione consente, perciò, di vedere per la prima volta ambienti naturali e situazioni ignote che difficilmente possono essere raggiunte dal visitatore: una ragione in più per apprezzare l'originalità.

Questo documentario è stato invitato a partecipare al 12° congresso mondiale di stereofotografia a Lindao sul lago di Costanza tenutosi nel mese di Settembre 1999  

LE POESIE DEL DOCUMENTARIO

Spenta la fiamma

Spenta la fiamma nel focolare,
così come spenta ormai
la stirpe dei padri pastori 
erranti dell’Alpe,
ma il solitario casolare,
testardo contro il tempo
è nell’alta Val Nervia
tuttora geloso custode
di un tesoro di cassapanche, madie,
attrezzi come il rastrello e la falce,
ricordi di secolari fatiche umane,
testimoni di quell’antica
nostra agreste liguritudine.

        Giannino Orengo


Liguria

Magi di pietra in paesi presepio,
offrono argento, oro e sogni,
mentre orde di monti
cavalcano verso il mare
con selle viola.
Le valli, trame di strade
dove evapora la nebbia
della storia.
Il tempo graffiato
da aspra umanità
riposa nell’umido casolare
vegliato dall’oblio.
Conciliare passato e futuro
nell’autunno di pietra
che sfoglia pendici fossili,
una dura scommessa
dell’orto che, a scale,
sale verso nubi barocche.

     Rita De Santis



Da LA STAMPA Domenica 6 Aprile 1997
Iniziativa di un fotografo-esploratore che ha allestito una sala-video nei carrugi di Dolceacqua
Viaggio tridimensionale in alta Val Nervia
Al Visionarium immagini inedite di un entroterra sconosciuto

Testo di Giulio Geluardi

C'è un mondo sconosciuto ai più, dove il tempo e la vita si muovono al ritmo dalle stagioni, in un eterno equilibrio dettato dalle leggi naturali e che soltanto la natura, se lo vorrà, potrà rompere.Un mondo dove le norme sono ancora quelle imposte dal clima, dai venti e dal sole, dalla neve e dal gelo, dai fiori che sbocciano e dai frutti selvatici; dove le montagne, eterne sentinelle di granito, con il loro altissimo profilo sembrano sorvegliare che ogni tassello di questo delicato mosaico sia sempre al proprio posto e che nulla sfugga alle Regole.
Non è l'Eden, ma qualcosa di biblico e forse magico, sicuramente c'è nel paesaggio dell'Alta Val Nervia, due passi dal mare ma già in alta montagna, dove il cielo sembra essere più vicino e la maestosa aquila, negli immensi squarci di azzurro, appare poco più grande di un timido passerotto. E' nell'essenza stessa della valle, un tempo popolata da pastori, riverenti e riconoscenti verso madre-natura, l'incantesimo di questo posto, ora spopolato, ma non per questo meno vivo e affascinante. Conoscerlo non è facile: la zona impervia non lo permette, la montagna conserva sempre i suoi segreti, ed è forse per questo che si presenta ancora intatta.
Ma alcuni appassionati hanno dato la possibilità a tutti di godere, almeno in parte delle bellezze dell'alta Val Nervia. In particolare uno, il fotografo Eugenio Andrighetto di Dolceacqua, alpinista ed esploratore che, grazie alla maestria nell'uso delle apparecchiature e a una enorme passione per la natura, ha creato un locale dove, pur stando comodamente seduti, si arriva su montagne e canyon, si guadano fiumi e si visitano le antiche malghe oggi abbandonate ma fino ieri fulcro di vita nei monti. Ma non è solamente vista: frutto di tecnologie sofisticate, lo spettacolo che offre Andrighetto è anche fatto di odori, profumi veri di ginestre, essenze delicatissime e impetuose raffiche di vento.
Il posto si chiama "Visionarium", è tra i mille caruggi medioevali di Dolceacqua ed entrare costa solo 5 mila lire. A fronte di questo, lo spettacolo è unico: con occhiali che permettono una perfetta e suggestiva visione tridimensionale (forniti all'ingresso), la Val Nervia verrà visitata in diapositiva nelle sue quattro stagioni: in quella invernale si sentirà il freddo gelido del vento di montagna sui vestiti e il rumore delle raffiche tra i rami secchi degli alberi; in primavera l'aria si riempirà di giallo profumo, d'estate di calore e cinguettii, in autunno ancora di freddo. E poi la musica, scelta con oculatezza, che completa il quadro, comunque difficile da spiegare a parole, e il commento letto da Luisella Berrino e scritto da Enzo Bernardini, Enrico Martini, Rita De Santis e il poeta Giannino Orengo.
Un capitolo a parte è quello riservato alla speleologia e non soltanto nelle grotte: immagini di abissi e sifoni si alterano a sotterranei insospettabili creati dall'uomo tra le fandamenta delle case: interi paesi, come Pigna, dove sotto le strade la vita continuava.
Il "Visionariun" è aperto anche al mattino per dare l'opportunità agli studenti di non perdere l'occasione di assistere a uno spettacolo unico, per indicare loro quanto di bello e nascosto esiste ancora nelle vallate dell'entroterra. E per permettere di raccontarlo.
E' possibile anche prenotare allo 0184.206638. 

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