Aggiornamenti sul Cinema Cristallo Dolceacqua 8 gennaio 2020

Poco prima della vigilia Natale 2019, leggo sui quotidiani diverse notizie riguardanti la chiusura del Cinema Cristallo e noto le preoccupazioni della signora che gestisce la sala da 5 anni. Ricordo per chi ancora non lo sapesse, che il cinema non è di sua proprietà, ma bensì della parrocchia. In pratica, si lamenta del fatto che l'attuale parroco di Dolceacqua, non le abbia consegnato per la data stabilita il cinema restaurato e servito su un piatto d’argento. Il cinema quando eravamo noi i volontari ovvero, I fratelli Andrighetto, essendo che, Don Nanni, complice l'età non era in più in grado di gestire fiscalmente la sala, siamo stati consigliati di affidare la gestione per le pratiche burocratiche all’a.c.e.c. (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) di Genova per essere in regola.Noi vorremo specificare che, una volta pagate le spese prodotte dal noleggio del film e delle pulizie ecc, quello che rimaneva andava a finire tutto nel conto in banca intestato al cinema.Una giornata di giugno, ci siamo riuniti per provare a tenere aperto il cinema. Don Alessio in quell'occasione aveva portato dei dati “allarmanti” sulla situazione economica in passivo, secondo i quali, la sala sarebbe stata indebitata per la somma 22.000 €. Cosa poi smentita, in quanto prospettando la chiusura, il responsabile all’a.c.e.c. Di Genova, allegando un documento, ci informava che il cinema era in attivo di 8.982,53 €. Quella sera non si era parlato di fare un’associazione ma si cercavano volontari. Purtroppo le cose non sono andate così, Se voleste approfondire, vi invito a leggere  chi sono questi signori dell’associazione. Capitanati da la signora ultra cinefila che ha trasformato il cinema voluto da don Nanni per la famiglia, in una sala, dove la “cultura” deve regnare sovrana. Film ad esempio la corrazzata Potemkin (come direbbe il buon Fantozzi) e altri titoli di nicchia hanno sicuramente un accesso di benvenuto maggiore rispetto ai film “commerciali” E tanto amati dalla maggior parte del pubblico. Per non parlare della tiratina di orecchie, a chi aveva proposto una serata di un giovane regista locale il quale presentava il suo film,”Voglia di Ricominciare”, sempre la signora si è lamentata del comportamento del regista definendolo un gran cafone e avvertendo che, non lo avrebbe più voluto incontrare e che non avrebbe avuto più nessuna intenzione di mettergli a disposizione il Cinema Cristallo. Vorrei far notare che questa signora si è comportata e si comporta attualmente come se il cinema fosse suo dimenticando però, che è di proprietà della parrocchia alla quale non viene pagato l’affitto e l’incasso, a differenza di quando io e mio fratello eravamo i volontari, va a finire interamente sul conto della sua associazione. Inoltre vorrei far notare che, il comune sovvenziona con più di 2.000 € annui il cinema per poterlo usufruire quando ne necessita. Ricordo che quando c’era don Nanni la sala era a disposizione di tutti e soprattutto GRATIS. Per farvi capire meglio chi sia questa signora, in una delle tante lettere mandate a Don Alessio si lamentava del fatto che noi fossimo degli incapaci a fare cultura in val Nervia. Ora veniamo al dunque continuando a leggere questo articolo apparso su “riviera news” il giorno 23 dicembre 2019: il cinema ospita circa 5000 cinquemila presenze, le quali, la maggior parte dovute alle scuole che lei stessa, essendo professoressa le invita, per usare una parola gentile, a partecipare alle rassegne di film d’élite da lei organizzate. Quindi facendo un ipotesi,  moltiplichiamo il prezzo di 4 € a biglietto, intero 5, risulta una cifra che si aggira intorno ai  20.000 €, visto che sono tutti volontari, quindi si presume che lavorano gratis, e ipotizziamo che un noleggio di una pellicola esagerando, sia intorno al 50 per cento dovrebbe risultare un netto di 10.000 €, il quale moltiplicato per 5 anni dovrebbe aggirarsi intorno ai 50.000€  la cifra necessaria alla messa in regola del cinema. Da notare anche, che il consumo della corrente elettrica lo paga per metà la parrocchia. Io e immagino che in molti, vorrebbero sapere come sono stati spesi questi soldi, poiché se fossero in cassa, sul conto di questa associazione il problema non persisterebbe. Loro, che si sono sempre definiti i salvatori del cristallo, ci spieghino come hanno speso questo danaro. Non è che forse una piccola parte, se li sono goduti nel partecipare ai festival? Continuando a leggere l’articolo, in coda infatti troviamo:Il gruppo è presente ai maggiori eventi di cinema come il Festival di Cannes, il Festival di Venezia, il Festival di Roma, e a tutte le iniziative di formazione e di verifica dell’ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema)”. Deduco che per raggiungere queste località ci vorrà un mezzo di trasporto. Aereo, macchina, treno, ecc.. Una volta giunti magari in un albergo da 3 stelle o forse, meglio uno che ne ha, 4 ed essendo che il festival dovrebbe durare circa una decina di giorni. quindi l'abbonamento ed il cibo sicuramente un costo ce l'hanno. Ricordo inoltre, per chi non lo sapesse che le associazioni culturali non a scopo di lucro possono chiudere in pareggio. Quindi 20.000 € incasso e 20.000 € di spese è ovvio che mi potrei sbagliare, essendo tutte delle mie ipotesi e “fantasie”, però fantasticare non è proibito.  Ma essendo che, nel mio caso, avendo per 50 anni, (10 nel vecchio cinema e 40 nel cristallo) insieme a mio fratello (6 anni meno) abbiamo fatto i volontari ricordo perfettamente che, abbiamo sempre consegnato gli incassi al parroco, so che è una ripetizione, ma vorrei sottolinearlo nuovamente. Quindi detto ciò, mi sento in dovere di sapere come sono stati spesi questi soldi. Non ho potuto che notare che la signora è preoccupata in quanto rischia, di non degustare più queste sue prelibatezze cinefile al cristallo, ma sembra abbia già rimediato spostandosi a Bordighera con le sue rassegne di classe. Spero che il buon senso dell’attuale parroco metta fine a questa ingiustizia, e conceda al suo predecessore (Don Nanni) un riposo tranquillo nella sua tomba, in quanto fino ad adesso ha avuto soventi fibrillazioni.  Il cinema voluto da don Nanni era per la famiglia e non per un club di cinefili. Vedi una delle tante rassegne: “libere, disobbedienti e innamorate” tengo inoltre a precisare che il cinema ha una licenza parrocchiale e non pubblica, quindi in base alla circolare ministeriale del 15 febbraio 1951 n.16   deve essere gestito dalla parrocchia, non da laici. Tra l’altro la signora in questione non la ho mai vista frequentare la chiesa (Ma essendo lei non di Dolceacqua potrei anche sbagliarmi). Tutto questo problema è venuto a galla in quanto l’a.c.e.c. di Genova ha chiuso i battenti, quindi chi volesse gestire il cinema deve prendere un numero di partita iva. Per questo sono emersi degli aggiornamenti sulla sicurezza del locale. Ed ecco perché la necessità di questa spesa.                       

                                                                                                                 Andrighetto Eugenio

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